“Il padrino Drosselmeier sorrise e prese in braccio la piccola Marie. Poi con voce gentile le disse: << A te, mia cara Marie, è toccato il compito più difficile. Tu, come Pirlipat, sei una principessa, perché regni su un mondo bello e puro. Ma dovrai penare un bel po' se deciderai di prenderti a cuore la sorte del povero schiaccianoci, perché il re dei topi non gli darà pace. Solo tu, però – non io – potrai salvarlo. Sii forte, dunque, e rimani al suo fianco.>> ”
Chi non ha mai sentito parlare dello schiaccianoci? Una delle storie tradizionali più conosciute, celebre per l'omonimo balletto classico, accompagnato dalle iconiche musiche del compositore Pëtr Il'ič Čajkovskij, che tutti inevitabilmente ricolleghiamo alle festività del periodo natalizio, con le sue atmosfere sognanti e intrise di magia.
Ma dietro al famoso balletto, in realtà, si cela un piccolo classico della letteratura Romantica, ovvero il racconto “Lo schiaccianoci e il re dei topi” dell’autore E.T.A Hoffmann, pubblicato nel 1816 e che io ho letto grazie alla ripubblicazione del libro per la collana dei classici Bur Rizzoli del 2018.
Qui il realismo che fa da cornice agli eventi si fonde col fantastico, dove la fede diviene l’unica arma per sconfiggere ogni dubbio. La meraviglia del Natale fa da sfondo alle vicende e ai sogni, mentre gli incubi prendono corpo, dando un tocco più oscuro alla storia che tutti conosciamo ma, che come in ogni fiaba che si rispetti, è necessario per arrivare al fatidico “e vissero per sempre felici e contenti”.
L’autore : E.T.A Hoffmann
Prima di addentrarci nella storia dello schiaccianoci, è necessario conoscere il suo autore. Purtroppo, non se ne sente parlare molto e spesso passa in sordina rispetto a tanti altri del suo tempo, eppure siamo davanti a uno degli esponenti del Romanticismo tedesco, il movimento culturale a cavallo tra XVIII e XIX sec. ; nonché il mio movimento artistico/letterario preferito.
Per qualche info in più consiglio l'articolo : "Il Romanticismo, il Sublime e le nuove teorie estetiche"
Il suo stile, improntato al fantastico e all’horror con un tocco di ironia, pensate, è arrivato in qualche modo ad influenzare diversi autori celebri come :
Edgar Allan Poe, Dostoevskij, Hans Christian Andersen e Luigi Pirandello.
Per quanto riguarda la vita di questo autore, possiamo dire brevemente che è costellata dall’arte in ogni sua forma: si diletta con la pittura e il disegno, scrive e, soprattutto, compone musica, sua passione principale, tanto da arrivare ad essere nominato direttore musicale del teatro di Bamberga in Baviera nel 1807; interessante come proprio la musica, anche dopo la sua morte, sia diventata il mezzo che ha contribuito a rendere immortale il suo racconto più celebre.
Si sposterà molto tra i paesaggi del nord Europa, abitando in città come Varsavia e Berlino, mentre approfondisce diversi studi dediti all’occulto, all’ipnosi e alla telepatia oltre che ai fenomeni allucinatori. Tutti elementi che ritroviamo nelle sue opere, dove il gioco tra realtà e illusione, grottesco e meraviglia, terrore e sogno è quasi onnipresente. E la storia dell’intrepido schiaccianoci non fa certo eccezione.
La trama dello schiaccianoci
La storia ha inizio il 24 Dicembre ovvero la Vigilia di Natale. Marie e il fratello Fritz stanno fantasticando sui meravigliosi doni che riceveranno, in particolar modo sui regali creati apposta per loro dal padrino Drosselmeier che ogni anno li delizia con fantastiche ed eccentriche creazioni.
Arrivata la sera i bambini possono finalmente aprire i regali tra gioia e meraviglia, ma quella che potrebbe sembrare una classica vigilia come tante altre vissute in casa Stahlbaum, inizia a prendere una piega inaspettata quando la piccola Marie trova un soldato schiaccianoci tra i doni del padrino, e decide di rimanere sveglia a curarlo dopo una lite col fratello nella quale schiaccianoci è rimasto coinvolto.
Ma con lo scoccare della mezzanotte ha inizio la magia. Dal buio della stanza fa il suo ingresso il temibile re dei topi, dalle sette teste e dalle sette corone, col suo esercito di roditori pronti a marciare e a distruggere lo schiaccianoci e il suo regno, che nel mentre prende vita richiamando a sé il proprio esercito di bambole.
Così la battaglia ha inizio e Marie verrà trasportata in un'avventura in bilico tra sogno e realtà, nella quale dovrà proteggere il suo schiaccianoci e salvarlo dal terribile destino al quale è stato condannato.
La vigilia d’una battaglia in cui l’Incubo prende vita
“ Davanti ai suoi piedi esplose una nube di sabbia, calce e schegge di mattone, come se una poderosa forza sotterranea avesse spinto il pavimento verso l’alto fino a farlo saltare in aria. Sette teste di topo con sette corone sfavillanti emersero dalla piccola voragine squittendo e sibilando orribilmente, seguite alcuni istanti dopo dal corpo a cui erano attaccate. L’esercito di topi lanciò all’unisono tre acuti squittii per salutare la mostruosa creatura dalle teste coronate e si lanciò al galoppo- hop! hop!- verso la vetrina, dritto contro Marie, che ora se ne stava lì, impietrita, con la schiena appoggiata a una delle ante.”
Immaginate : la notte è calata e con essa le sue tenebre. Solo pochi lumi rischiarano l’ambiente decorato a festa. Siete soli.
Come attraverso un filtro distorto, l’albero di Natale sembra sovrastare, gigantesco, l’intero salone. La vetrina piena di giocattoli e diverse meraviglie è avvolta nell’oscurità, altissima e solenne, mentre dal suo interno, bambole d’ogni tipo, coi loro occhi inanimati sembrano scrutarvi l’anima.
Poi d’un tratto l’alto orologio a pendolo suona la mezzanotte, ed ecco che l’eco dei suoi rintocchi si sparge nelle vuote stanze tutt’attorno. Una suggestione profonda si impadronisce di voi. Immobili aspettate...
Ecco questa è l’atmosfera dove ha inizio il sogno, o meglio l’incubo, nel quale Marie, la nostra piccola protagonista, sta per cadere. Pur essendo una fiaba, e in molti hanno a mente la versione più edulcorata del balletto classico, in realtà la storia di schiaccianoci nasconde in sé un contrasto tra luci e ombre che danno origine, nella loro armonia, a una storia assai più cruda nella resa delle atmosfere che accompagnano gli eventi e nelle quali noi stessi lettori veniamo trascinati, come rapiti, appunto, in un sogno.
Ci sarebbero tanti momenti della storia da raccontare capaci di suscitare inquietudine e agonia, ma sicuramente quello della battaglia ha tutto un suo fascino al quale anch’io, leggendo, non ho potuto resistere!
Piccola curiosità: l'autore nella scrittura della battaglia si rifà alle cronache delle guerre napoleoniche che si svolsero ai suoi tempi con estrema fedeltà per quanto trasposte in chiave fantastica.
Assieme a Marie ti ritrovi in mezzo a un qualcosa che comprendi come “più grande di te” e per quanto l’elemento del fantastico persiste non puoi fare a meno di domandarti come andrà a finire. Hoffmann stesso non si risparmia nella descrizione: l’arrivo dei topi al suonare della mezzanotte, coi loro squittii, agguati e gli occhi rossi iniettati di sangue che scrutano dal buio, creano un’atmosfera di tensione che contrasta decisamente col salone decorato a festa.
L’arrivo, infine, del re dei topi, dalle sette teste e dalle sette corone, con la bocca insanguinata; una descrizione già raccapricciante da sola, descritta come una forza potente e distruttiva, e la cui comparsa nella storia non si limita certo alla prima battaglia, è tutto un dire sull’immaginario orrorifico dell’autore.
La stessa figura del topo non è casuale in questo contesto; essendo una fiaba il simbolo è onnipresente; e inevitabilmente ci rimanda al male e alla sventura, alla voracità e quindi alla distruzione che s’oppone bene alla prosperità natalizia. Basta pensare ai doni, ai cibi prelibati ecc…
Se siete curiosi di conoscerne di più sulla simbologia del topo vi invito a visitare questi link: Il topo - simbologia /Topo | Significato, simbologia e le curiosità sul Topo , poveri topini!
Tutti elementi che andando avanti con la narrazione, ritroviamo perfettamente nelle figure di re topo e della regina Mauserinks , colei che in un certo senso da inizio alla storia lanciando la terribile maledizione che nel “racconto nel racconto” infine soggiogherà il soldato Schiaccianoci, dopo una serie di eventi che vedono coinvolta anche una principessa.
Il modo in cui il sortilegio viene lanciato vi potrà fare accapponare la pelle!
Immaginate: una stanza buia di un enorme palazzo. Solo la luna in cielo rischiara l’ambiente. Un silenzio assordante e una piccola figura ripugnante che si erge scura su una culla. È la regina dei topi, intenta a rosicchiare il viso del neonato che vi giace al suo interno…
Il resto lascio a voi scoprirlo!
Un altro elemento all’interno della storia che suscita un che di inquietante è sicuramente quello dei giocattoli. Si sta parlando di oggetti di uso comune che appaiono improvvisamente diversi, da uno stato inanimato passano ad uno animato. E per quanto all’interno della fiaba rappresentino il “bene”, l’esercito e il regno di schiaccianoci, non si può non rimanerne guardinghi.
Basti pensare alle bambole d’epoca, e come spesso sono state protagoniste del soprannaturale all’interno di film, libri ecc...
Leggendo ci si rende conto di come il “meccanico” e l’”inanimato” si fanno strada in tutta la storia, passando da realtà a sogno, e più si procede più diventa impossibile delineare un limite.
Tracce del sogno vissuto da Marie e realtà onirica alla quale noi stessi crediamo di aver assistito, trovano riscontro nella realtà diurna, ponendo in costante dubbio su ciò che è vero e cosa non lo è, e la fede della protagonista diventa l’unico strumento al quale ci si può affidare, per fare luce e rischiarare queste atmosfere da incubo che circondano la fiaba.
Il racconto nel racconto : antefatto e chiave di lettura tra sogno e realtà
Ho accennato prima a un “racconto nel racconto” all’interno del quale oltre all’introduzione di alcuni personaggi chiave, come la regina Mauserinks, viene lanciata la maledizione che ha la funzione di motore della nostra storia.
Si tratta dell’ antefatto degli eventi narrati, il motivo primario dietro al racconto. Marie a seguito della battaglia rimane gravemente ferita ed è costretta per i giorni successivi a rimanere a letto. Non mancano però le visite del padrino Drosselmeier che da abile affabulatore quale è, non perde l’occasione per raccontare a Marie “La storia della dura noce”.
Come appena detto si tratta in realtà dell’antefatto che va a spiegare la battaglia a cui Marie ha assistito, ma oltre a questo andando un po' più a fondo, si può notare come rappresenti la chiave di lettura stessa della fiaba.
Il racconto, posto centrale nella struttura del libro, né rappresenta il cuore ; ricalcando la tradizione classica, cara a Hoffmann, come ad esempio nel libro “L’ asino d’oro” di Apuleio, risalente al II sec. d.C, dove centrale alle vicende viene posizionata “La favola di Amore e Psiche” il cui mito di base ritroviamo in effetti nello stesso schiaccianoci. E riporta un arco narrativo in un certo senso “opposto” alle vicende con protagonista Marie, ma che racchiude in sé la stessa morale della storia. Infine, offre ai lettori la soluzione al problema dello schiaccianoci ovvero: la maledizione.
Ma mettendo da parte un attimo questa cornice, quello di cui voglio parlarvi sono le atmosfere di questo racconto, poiché se finora abbiamo oscillato tra realtà ed incubo, ora invece, facciamo il nostro ingresso nel sogno.
Grandi palazzi, feste lussuose, re e regine con la loro corte imperiale, magia e viaggi esotici… L’ atmosfera non potrebbe meglio rappresentare lo sguardo poetico ed infantile che l’autore cerca di ricreare.
Siamo trasportati in eventi che sembrano appartenere a un altro mondo, e il grande tocco di ironia utilizzato esalta il bizzarro che costituisce questa parentesi sognante che poi ritroverà un riscontro nel finale totalmente onirico della fiaba, culminando nella fantastica capitale di “Confettiburgo”.
Ed è così che il lardo, diviene il motivo di un grande astio e di desiderio di vendetta, i gatti una sorta di “guardie del corpo” e l’aristocrazia ne esce ridicolizzata, più bambini che adulti con in mano un potere che appare troppo grande per loro.
Altra piccola curiosità : questi elementi hanno un riscontro con la realtà del tempo dell’autore. infatti rimandano in chiave fantastica, alla vecchia Germania sacro romano imperiale con le sue piccole corti assolutistiche. La dicotomia tra sogno e realtà non solo si alterna ed è presente nella storia, ma anche “dietro” alla storia, nella sua stessa costruzione.
Ma una delle cose che più di tutte, permette la creazione di questa atmosfera di sogno è proprio il suo alternarsi con la realtà. Il “racconto nel racconto” viene interrotto e ripreso per ben tre volte e durante la narrazione il padrino Drosselmeier interagisce con Marie, un po' come fa l’autore nel resto del libro col lettore quasi a creare una somiglianza tra lui e il suo personaggio, che nel mentre fa tesoro prezioso della storia, poiché né intuisce l’importanza per la riuscita della sua missione. Inoltre lo stesso Drosselmeier, figura finora in effetti ambigua, si ritrova come personaggio stesso della sua storia, una figura chiave e attiva nel mistero che circonda il soldato schiaccianoci.
Questi elementi ci riportano coi piedi per terra tentando di mantenere in noi quel dubbio tra illusione e realtà, e sta a noi scegliere se scorgere in essa la possibilità dell’esistenza di più mondi, oppure solo e soltanto un bellissimo sogno.
Il Natale, creazione di una tradizione tra balletto e fiaba
“Dal grande abete al centro della stanza pendevano mele d’oro e d’argento e su ogni piccola fronda spuntavano, come fiori e tenere gemme, mandorle confettate, caramelle di mille colori e ogni sorta di leccornia. Ma la cosa più suggestiva di quell’albero delle meraviglie era la miriade di piccole luci che brillavano come stelle tra il verde cupo dei rami e invitavano i piccoli a cogliere i suoi dolcissimi frutti.”
Parlando delle atmosfere dello Schiaccianoci di certo non può mancare quella che forse più di tutte ha reso così famosa questa storia facendola diventare quasi un cult delle festività natalizie, ovviamente parlo dell’ atmosfera del Natale.
Tradizione e meraviglia sono gli ingredienti base e fin da subito si rimane incantati dai mille colori, dalle decorazioni, dalle montagne di regali e doni e dai banchetti prelibati di casa Stahlbaum; a meno che non abbiate lo spirito natalizio del Grinch! che ricalcano perfettamente un tipico Natale dell’alta borghesia del primo ottocento.
Tutto ha inizio proprio la Vigilia di Natale e devo ammettere che durante la lettura la descrizione della festa fatta dall’autore, nonostante la distanza di tempo, ha richiamato i natali della mia infanzia restituendomi la meraviglia che da bambini si prova e che credo fortemente vada custodita.
Le celebrazioni del periodo natalizio, in epoca romantica, assumono un carattere nostalgico, magico e misterioso, accompagnato dall’ironia e dalla meraviglia ; proprio come si vede nella nostra fiaba e non a caso come tema ebbe grande successo soprattutto nella cultura tedesca dell’ottocento.
Ma perché la fiaba dello schiaccianoci è così legata al natale?
Oltre al fatto che è letteralmente ambientata nei giorni di Natale, in realtà questo legame lo si deve al balletto classico famoso in tutto il mondo e presentato in innumerevoli teatri proprio durante le festività invernali.
Questo spettacolo unito alla fiaba d’origine ha contribuito a rendere così memorabile il racconto di Hoffmann, ma anch’esso ha una storia tutta sua :
la prima rappresentazione ebbe luogo il 18 Dicembre 1892 al teatro Mariinskij di San Pietroburgo in Russia. Diretto dal compositore italiano Riccardo Drigo, coreografato da Lev Ivanov e basato sulle musiche del compositore Pëtr Il'ič Čajkovskij su commissione del direttore dei Teatri imperiali Russi.
In realtà il balletto trae sì le sue origini dallo schiaccianoci di Hoffmann, ma soprattutto dalla versione del racconto più edulcorata scritta da Alexandre Dumas padre , l’autore dei “Tre moschettieri” per intenderci, intitolata “Storia di uno schiaccianoci”.
In Italia arrivò solamente nel 1938 al teatro la Scala di Milano coreografato da Margherita Froman.
Il balletto riprende perfettamente le atmosfere presenti nella storia traducendole in scenografie illusionistiche e in musiche d’impatto dal tono fatato, in accordo col pieno gusto Romantico. Da metà ottocento, infatti, la cultura del balletto prende sempre più campo ; basti pensare ai famosissimi
“Il lago dei Cigni” o “Giselle”, e sempre più spesso vediamo la suddivisione dello spettacolo in due atti, proprio come per Lo Schiaccianoci : il primo atto spesso ambientato nella realtà e un secondo atto definito “Atto Bianco” dove il soprannaturale e la magia dominano la scena.
Anche se in un primo momento non ebbe molto successo, negli anni ebbero luogo diverse rivisitazioni che donarono sempre più gloria a questa storia oggi divenuta immortale, contribuendo inoltre all’ associazione Schiaccianoci-Natale, che a sua volta ha dato nuova vita alla tradizione di quest’oggetto assai particolare. Infatti, già in tempi passati veniva donato come simbolo di buon auspicio e protezione dalle forze del male, oltre che dal freddo e dall’ oscurità dell’ inverno.
per qualche informazione in più L'Origine e il Significato dello Schiaccianoci, uno dei simboli del Natale - Aspettando Natale / Noce | Significato e simbologia dell'albero di Juglans regia / Lo schiaccianoci - Wikipedia )
Conclusioni :
Giunti alla fine di questo viaggio tra le atmosfere di una delle fiabe Natalizie più conosciute al mondo, posso affermare che c’è un motivo se questa storia è divenuta così famosa: Durante la lettura non si può non immergersi in essa e ritrovarsi partecipi dei suoi eventi fantastici, che richiamano in loro le tradizioni delle fiabe più popolari e il gusto tipicamente romantico del suo tempo.
Con l’avvicinarsi del Natale, inoltre, si può dire che la lettura assume una bellezza in più, capace di riportare a quelle atmosfere magiche e misteriose, e alle volte anche inquietanti, che da bambini ci accompagnano nella scoperta del mondo e della vita, evocando in noi la meraviglia per le piccole cose.
Con questa lettura spero di aver sollecitato un po' la vostra curiosità, e chissà, magari anche voi questo Natale lo passerete lasciandovi trasportare dalle pagine di quest’avventura natalizia !
Per concludere, vi lascio qui un link per potervi godere per intero il balletto classico e vivere così la storia di schiaccianoci attraverso le sue iconiche musiche : Tchaikovsky - The Nutcracker, Ballet in two acts | Mariinsky Theatre (HD 1080p) )

Autore : Samuele Vannucci
studente universitario classe 2002, appassionato di Arte in ogni sua forma.
Grande lettore con un debole per i classici, la musica e le atmosfere gotiche-Romantiche intrise di sogno e magia, oltre che fan della vecchia cara Disney.
Lo potete trovare su Instagram come @samuele__vannucci
Ti ringrazio Samuele per questo articolo davvero ben costruito ed approfondito grazie anche ai rimandi che tu giustamente hai inserito.
Le descrizioni sono davvero ben fatte mantenendo la curiosità sull articolo
Ciao Samuele ho letto il tuo articolo, l' espressività con cui descrivi le chiavi di lettura è di una bellezza raffinata che solo poche menti attente possono percepire. Continua a scrivere
Grazie Samuele, mi hai convinto a rileggere lo schiaccianoci con più attenzione. Mi hai fatto notare cose che non avevo capito perfettamente, da come lo hai spiegato in questo articolo, sono sicura che capirò meglio la storia . L'articolo è scritto benissimo , ancora grazie
Articolo notevole per stesura ed emozioni! Grazie Samuele ci hai fatto rivivere la magia del Natale.