L’educazione (titolo originale: Educated) è un memoir autobiografico della scrittrice statunitense Tara Westover, pubblicato nel 2018 negli Stati Uniti; in Italia, è edito Feltrinelli (2020).
L'articolo è suddiviso in:
La trama del memoir di Tara Westover
L'educazione racconta le esperienze di vita dell’autrice, nata e cresciuta in una famiglia di mormoni che vive tra le montagne dell’Idaho, negli Stati Uniti. A metà tra autobiografia, memoir e flusso di coscienza, l’opera - scritta in prima persona - si concentra sull’infanzia, l’adolescenza e la vita adulta di Tara, costretta a vivere in un ambiente abusante, e a subìre tutte le costrizioni di una mentalità familiare estremamente ristretta e conservatrice.
Tara cresce a contatto con i genitori, i fratelli e le sorelle, e nient’altro - non frequenta la scuola, in quanto, per i genitori, lo Stato si impegna a corrompere e viziare le menti dei giovani americani tramite l’istruzione; non frequenta coetanei; non ha hobby o attività a cui dedicarsi. Trascorre le sue giornate aiutando alternativamente il padre, che si guadagna da vivere recuperando pezzi di ricambio per auto da una discarica, e la madre, guaritrice e ostetrica che rifiuta la medicina tradizionale e cura le sue pazienti unicamente tramite rimedi omeopatici.
Il padre di Tara è un uomo “anti-”. Non crede nel governo federale ed è convinto che vi siano cospirazioni e complotti dietro a qualsiasi istituzione governativa, oltre a ritenersi depositario di un sapere superiore, al punto da trascorrere anni a costruire un bunker per salvare lui e la famiglia dall’Apocalisse imminente, riempendo barattoli di conserve per il sostentamento durante la fine del mondo. L’uomo non crede nei medici e nella medicina che ritiene responsabili di malattie e pestilenze. Vieta alla famiglia di rivolgersi al sistema sanitario, fino a rischiare, in più episodi, la vita - sua e dei figli - pur di non farsi curare. Egli è convinto che qualsiasi attività al di fuori di quella religiosa sia una fonte di corruzione, e che le donne che indossano gonne siano delle dannate provocatrici.
Questo il background da cui proviene Tara Westover e che arriva a diventare la lente primaria per osservare e interpretare il mondo intorno a sé. Il punto di svolta avviene quando la protagonista entra a contatto con l’educazione.
Tara comprende le storture della sua condizione e decide, autonomamente, di iscriversi all’Università. A diciannove anni, non è mai andata a scuola e non ha mai sentito parlare della Shoah, né ha idea di cosa siano le Torri Gemelle. Il suo percorso accademico si snoda tra le assenze del passato e le contingenti esigenze del presente, e porterà l’autrice-protagonista a una profonda comprensione di sé, della sua famiglia e della società in cui è cresciuta. In questo modo, l’educazione diventa mezzo privilegiato di emancipazione.
L’impatto de “L’ Educazione” sul lettore
La grande potenzialità caratteristica di questo memoir si può rintracciare proprio nel forte impatto che è in grado di suscitare in chi legge.
Questo impatto si concretizza soprattutto sul piano delle emozioni. La lettrice o il lettore, infatti, si trovano totalmente coinvolti nelle parole dell’autrice, riuscendo a sviluppare un forte legame con chi scrive, e a rivivere la storia di abusi vissuti dalla protagonista.
Ciò che rende il memoir assolutamente degno di lettura è proprio la capacità di suscitare un così forte impatto emotivo attraverso una scrittura che, in realtà, risulta molto apatica e priva di sensazionalismi.
Tara, infatti, racconta la sua storia senza pathos; rendiconta gli eventi del passato senza porre l’accento sull’eccezionalità di quanto ha vissuto. Ed è proprio in questa apparente contraddizione che si nasconde il vero nucleo del memoir, e anche il suo punto di forza.
L’autrice riesce inoltre a non lasciarsi travolgere da risentimento o dalla critica: la sua analisi è impattante, perché risulta fortemente autentica. I familiari non sono mai criticati per le loro convinzioni, né per il loro stile di vita: vengono semplicemente descritti nella loro follia. Sta a chi legge, poi, giudicare ed eventualmente prendere le distanze da quanto raccontato. Citando Hannah Arendt, potremmo definire questo testo come un resoconto fedelissimo di quanto il male possa essere banale, se ripetuto e quotidiano. La crudeltà delle situazioni vissute da Tara, infatti, non sono eccezionali nelle parole di Tara stessa, che in quell’ambiente è abituata a vivere, e che ha assunto gli schemi di pensiero propri dell’ambiente stesso.
Costruirsi attraverso l'istruzione
È chiaro che la storia narrata nel memoir possa risultare disturbante e difficile da leggere. In più punti, infatti, risulta fisicamente faticoso girare pagina: la drammaticità di quanto scritto è un crescendo pieno di dolore, e proprio quando si pensa che la situazione non possa peggiorare, ecco che capita qualcosa che inevitabilmente rende l’intera situazione vissuta da Tara ancora più complicata.
L’educazione è un libro pieno di violenza: fisica, psicologica, familiare, sociale - quando si parla di questo libro, inserire un trigger warning è quindi doveroso. Ho molto apprezzato il fatto che la parabola di vita di Tara non si limiti a una tesi distruttiva, che consiste nella tragica storia familiare, ma riesca anche a tracciare i contorni di un’antitesi e di una sintesi piena di speranza.
Alla tesi, infatti, l’autrice propone un’antitesi del tutto personale: la necessità e il desiderio ardente di conoscere, studiare, sviluppare una forma di sapere che le permetta di comprendere quanto ha vissuto. Questo desiderio si concretizza con lo studio individuale e, successivamente, con la decisione di trasferirsi per frequentare l’Università.
La sintesi da me individuata - ma che, sono sicura, può variare moltissimo da lettore a lettore - consiste nel futuro per se stessa, che Tara ha creato e sviluppato grazie alla libertà che scaturisce dall’educazione.
Tara costruisce la sua individualità attraverso il vissuto, riuscendo a creare un’identità unitaria raccogliendo i frammenti della sua infanzia, della sua vita inizialmente spezzata. Ciò che fa, metaforicamente, da collante alle schegge della sua identità è proprio l’educazione, mezzo privilegiato di assemblamento e formazione della personalità.
La speranza, dunque, resta una possibilità concreta, nonostante le situazioni difficilissime che un individuo può trovarsi ad affrontare. Si tratta di una parabola di vita piena di significato, emozionante, d’impatto, assolutamente da leggere!
Considerazioni Personali
L’educazione è un testo singolare, interessante, doloroso, travolgente - è un testo autentico, per la sua capacità di coinvolgere e far provare a lettrici e lettori emozioni anche molto contrastanti tra di loro, e di incoraggiare una riflessione profonda sui rapporti intrafamiliari, su cosa significhino, e su quanto possano determinare il destino di chi, in quei rapporti, è nato e cresciuto. Inoltre, è uno scritto interessante anche per le possibilità che traccia, e perché lascia la convinzione che un cambiamento sia sempre possibile, qualsiasi siano le condizioni di partenza.
Infine, illuminante e attuale è il ruolo di primaria importanza rivestito dall’istruzione, troppo spesso data per scontata, ma la cui portata, come dimostra la storia di Tara, può essere davvero rivoluzionaria.
Autrice: Greta Gazzarri
Linguista e (ex) traduttrice, appassionata di letteratura fin dalla tenera età. Ha una fissazione per il colore giallo ed è solita annoiare tutti con disquisizioni infinite sulle pari opportunità.
Comments